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sabato 26 aprile 2014

Museo della Bonifica



Il Museo della Bonifica, esempio odierno di archeologia industriale, fu in parte realizzato nel 1994, ma venne completato esattamente nel 2002, con l'inclusione delle centrali storiche che originariamente azionavano gli impianti idrovori. E’ ancora oggi situato all’interno di uno stabilimento idrovoro attivo. Le bonifiche delle terre ferraresi, in particolare quelle tra i fiumi Reno e Sillaro, hanno inciso in modo determinante nell’evoluzione geologica e morfologica del territorio. All’interno del museo, seguendo il percorso indicato, gli ospiti possono osservare e capire l'organizzazione delle maestranze al lavoro e rendersi conto della complessità che sta alla base della bonifica del territorio. Ogni visitatore, infatti, può ripercorrere questa storia attraverso  immagini, oggetti, fotografie, carte storiche e testimonianze di viaggiatori che con fatica attraversavano queste terre non ancora bonificate. Il vero cuore del cantiere è la sala pompe: un edificio decorato all’interno e all’esterno in stile liberty, inaugurato da Vittorio Emanuele III, con fregi e motivi geometrici, arredato con balaustre e lampade in ferro battuto.

Delizia di Benvignante



La Delizia di Benvignante è una maestosa residenza monumentale progettata dall'architetto Pietro Benvenuto degli Ordini per volere del duca d’Este. Il motivo della sua edificazione era  per essere regalata a Natale al fedele segretario del Duca e rispettabile intellettuale, Teofilo Calcagnini. Alla fine del XV secolo soggiornarono nella dimora di Benvignante anche la bellissima moglie di Ludovico il Moro, ovvero Beatrice d'Este.  Dopo la caduta della famiglia estense, la dimora passo sotto il possesso del Conte Luigi Gulinelli che utilizzò lo stabile per farlo divenire una scuderia. Egli modificò anche l'aspetto originale dell'impianto, sopraelevando le ali e rendendo più grossa la torre, conferendo alla delizia una struttura a pianta quadrata. La residenza rimase invariata fino al 1944, quando subì i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che ne stravolsero l’aspetto. La posizione strategica della delizia, che permette di controllare tutti i terreni circostanti, grazie anche alla torre merlata centrale, si pensa sia stata pensata, non solo come luogo di riposo e svago, ma anche con funzioni di controllo e difesa del territorio. Nel 2000 l’Unesco dichiarò la Delizia di Benvignante Patrimonio dell’umanità.

martedì 22 aprile 2014

Teatro comunale



Il Teatro comunale di Ferrara è il più importante teatro di tutta la provincia e si trova in Corso Martiri della Libertà 5, a Ferrara. Questo monumento si trova nelle vicinanze del Castello Estense e presenta una facciata piuttosto semplice, a differenza dell’eleganza sofisticata degli ambienti interni. Fu edificato per la classe borghese nella seconda metà del XVIII secolo, da Antonio Foschini e Cosimo Morelli, e mantenne una costante attività di programmazione degli spettacoli fino alla Seconda guerra mondiale, in cui si interruppe in quanto occupato da alcune truppe tedesche e dagli sfollati che comportarono un degrado dell'edificio. Dopo la guerra, il comune di Ferrara procedette con la ristrutturazione a cura di Carlo Savonuzzi e con una nuova inaugurazione nel 1964. Oggi, il teatro comunale propone un centinaio di spettacoli all’anno, sia classici sia contemporanei, per venire incontro ai gusti degli oltre 25000 spettatori. L’ubicazione del teatro è molto importante nella città di Ferrara: infatti esso è collocato all’incrocio di due vie molto importanti. All’interno dell’edificio è presente un cortile a forma ellittica, chiamato "Rotonda Foschini", che un tempo serviva al passaggio delle carrozze.

Piazza Ariostea



Piazza Ariostea è un'importante piazza di Ferrara, anticamente denominata Piazza Nuova, e prende il nome da Ludovico Ariosto. La realizzazione di questo progetto di forma ovale fu a cura dell’architetto Biagio Rossetti, ed è famosa per il Palio di Ferrara che si svolge, dal 1279, l’ultima domenica di maggio all’interno dell’anello centrale ribassato, costruito nel 1933. Il Palio di Ferrara è considerato il più antico al mondo ancora esistente. Al centro della piazza piazza, sopra la colonna cinquecentesca disegnata dal ferrarese Ercole Grandi per volere di Ercole I d’Este, è presente dal 1833 la statua di Ludovico Ariosto, realizzata da Francesco e Mansueto Vidoni su disegno di Francesco Saraceni. La colonna, prima di portare la statua dell’Ariosto, ha ospitato la statua di Papa Alessandro VII Ghigi e quella di Napoleone I. La zona su cui è sorta questa piazza, faceva parte del più grande complesso denominato Addizione Erculea, acquistata da Ercole I d’Este alla fine del XV secolo per creare un punto di aggregazione all’interno della città. Piazza Ariostea è circondata da alcune importanti opere architettoniche, come Palazzo Rondinelli del XV secolo, Palazzo Strozzi-Bevilacqua del XVI secolo e Palazzo Massari, sede dei Musei civici di Arte moderna e contemporanea.

Palazzo Schifanoia



Palazzo Schifanoia è un monumento di Ferrara, attualmente sede di un museo. Il nome Schifanoia si traduce in "che schiva la noia", quindi indica un luogo di svago, un rifugio per la noiosa vita quotidiana. Il Palazzo fu eretto nel 1385 per volere di Alberto V d’Este, signore di Ferrara fino al 1393. Inizialmente il monumento fu costruito con un solo piano, successivamente venne ampliato sotto il possesso di Borso d’Este, marchese e poi duca di Ferrara verso la metà del XV secolo. Nella seconda metà dello stesso secolo, Borso d’Este ordinò all’architetto Pietro Benvenuti degli Ordini di aumentare la lunghezza dell’edificio e di aggiungere un piano e una grande sala di rappresentanza chiamata Salone dei Mesi. Per decorarlo, il marchese chiamò i migliori artisti del tempo e creò uno dei migliori saloni italiani in stile totalmente rinascimentale. Suddivise la sala in dodici parti, suddivise a loro volta in tre fasce; ad ogni mese e segno zodiacale corrisponde una divinità greca con simboli astrologici e mitologici. Nel XVI secolo, la famiglia estense abbandonò la città di Ferrara, e anche il Palazzo iniziò il suo periodo di decadenza. Agli inizi del Settecento, il monumento passò sotto la proprietà della famiglia Tassoni e con Napoleone il palazzo fu confiscato e ceduto al cittadino Giacomo Mayol. Negli anni successivi alcuni pittori e restauratori cercarono di far riemergere il patrimonio artistico nascosto dal peso della decadenza. Oggi lo stabile è suddiviso in due parti: una trecentesca e sede del Museo Civico, e l’altra quattrocentesca. Sulla facciata si può ammirare il grande portale in marmo del 1470; sopra di esso sono presenti gli stemmi degli Estensi in marmo bianco.

Palazzo Municipale



Il Palazzo Municipale di Ferrara, definito un tempo Palazzo Ducale, è collocato in piazza Municipale, nel comune di Ferrara. Costruito intorno alla metà del XIII secolo, divenne residenza della famiglia estense fino al XVI secolo. Oggi è la sede del comune di Ferrara. Nei due lati del vecchio ingresso al Palazzo, sono collocate le statue di Niccolò III a cavallo e del duca Borso d'Este in trono, mentre proprio sull’ingresso è presente un volto realizzato da Leon Battista Alberti. Gli interni di Palazzo Municipale sono visitabili: è possibile, infatti, ammirare il Camerino delle Duchesse e la Sala dell'Arengo. Palazzo Municipale è collegato al Castello Estense dalla Via Coperta: un percorso con cinque arcate, nel quale il duca Alfonso I d'Este ricavò i famosi Camerini d'Alabastro. Accedendo al Cortile ducale (oggi divenuta Piazza del Municipio), attraverso il grande arco con il Volto del Cavallo, è possibile scorgere le finestre marmoree degli appartamenti estensi, vedere lo scalone d'onore di Pietro Benvenuti degli Ordini e la ex Cappella di Corte, ovvero l’attuale sala conferenze.

Palazzo delle Poste



Il Palazzo delle Poste è un edificio situato in Viale Cavour 27, nel comune di Ferrara. Venne edificato tra il 1927 e il 1929 per ospitare la sede comunale delle Poste Italiane e ancora oggi è adibito a questo. Il progetto di realizzazione fu affidato ad Angiolo Mazzoni, ingegnere e architetto italiano, famoso anche per i progetti rivolti alla costruzione di stazioni ferroviarie italiane. Un tempo, sul luogo di realizzazione, esisteva un convento della vicina Chiesa di San Domenico, che fungeva a caserma militare fino agli inizi del Novecento. Guardando la facciata principale, si nota subito che è stata costruita in marmo bianco e prevale lo stile classico. Per accedere al palazzo c’è una gradinata che conduce a tre ingressi con colonne, su cui si affacciano tre finestroni. Le facciate ai lati del palazzo presentano finestre quadrate e alcuni simboli della famiglia estense, come il simbolo del diamante. La parte posteriore del palazzo presenta uno stile moderno appartenente all’epoca del razionalismo italiano, in cui viene utilizzato il laterizio come materiale principale.