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sabato 26 aprile 2014

Museo della Bonifica



Il Museo della Bonifica, esempio odierno di archeologia industriale, fu in parte realizzato nel 1994, ma venne completato esattamente nel 2002, con l'inclusione delle centrali storiche che originariamente azionavano gli impianti idrovori. E’ ancora oggi situato all’interno di uno stabilimento idrovoro attivo. Le bonifiche delle terre ferraresi, in particolare quelle tra i fiumi Reno e Sillaro, hanno inciso in modo determinante nell’evoluzione geologica e morfologica del territorio. All’interno del museo, seguendo il percorso indicato, gli ospiti possono osservare e capire l'organizzazione delle maestranze al lavoro e rendersi conto della complessità che sta alla base della bonifica del territorio. Ogni visitatore, infatti, può ripercorrere questa storia attraverso  immagini, oggetti, fotografie, carte storiche e testimonianze di viaggiatori che con fatica attraversavano queste terre non ancora bonificate. Il vero cuore del cantiere è la sala pompe: un edificio decorato all’interno e all’esterno in stile liberty, inaugurato da Vittorio Emanuele III, con fregi e motivi geometrici, arredato con balaustre e lampade in ferro battuto.

Delizia di Benvignante



La Delizia di Benvignante è una maestosa residenza monumentale progettata dall'architetto Pietro Benvenuto degli Ordini per volere del duca d’Este. Il motivo della sua edificazione era  per essere regalata a Natale al fedele segretario del Duca e rispettabile intellettuale, Teofilo Calcagnini. Alla fine del XV secolo soggiornarono nella dimora di Benvignante anche la bellissima moglie di Ludovico il Moro, ovvero Beatrice d'Este.  Dopo la caduta della famiglia estense, la dimora passo sotto il possesso del Conte Luigi Gulinelli che utilizzò lo stabile per farlo divenire una scuderia. Egli modificò anche l'aspetto originale dell'impianto, sopraelevando le ali e rendendo più grossa la torre, conferendo alla delizia una struttura a pianta quadrata. La residenza rimase invariata fino al 1944, quando subì i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che ne stravolsero l’aspetto. La posizione strategica della delizia, che permette di controllare tutti i terreni circostanti, grazie anche alla torre merlata centrale, si pensa sia stata pensata, non solo come luogo di riposo e svago, ma anche con funzioni di controllo e difesa del territorio. Nel 2000 l’Unesco dichiarò la Delizia di Benvignante Patrimonio dell’umanità.

martedì 22 aprile 2014

Teatro comunale



Il Teatro comunale di Ferrara è il più importante teatro di tutta la provincia e si trova in Corso Martiri della Libertà 5, a Ferrara. Questo monumento si trova nelle vicinanze del Castello Estense e presenta una facciata piuttosto semplice, a differenza dell’eleganza sofisticata degli ambienti interni. Fu edificato per la classe borghese nella seconda metà del XVIII secolo, da Antonio Foschini e Cosimo Morelli, e mantenne una costante attività di programmazione degli spettacoli fino alla Seconda guerra mondiale, in cui si interruppe in quanto occupato da alcune truppe tedesche e dagli sfollati che comportarono un degrado dell'edificio. Dopo la guerra, il comune di Ferrara procedette con la ristrutturazione a cura di Carlo Savonuzzi e con una nuova inaugurazione nel 1964. Oggi, il teatro comunale propone un centinaio di spettacoli all’anno, sia classici sia contemporanei, per venire incontro ai gusti degli oltre 25000 spettatori. L’ubicazione del teatro è molto importante nella città di Ferrara: infatti esso è collocato all’incrocio di due vie molto importanti. All’interno dell’edificio è presente un cortile a forma ellittica, chiamato "Rotonda Foschini", che un tempo serviva al passaggio delle carrozze.

Piazza Ariostea



Piazza Ariostea è un'importante piazza di Ferrara, anticamente denominata Piazza Nuova, e prende il nome da Ludovico Ariosto. La realizzazione di questo progetto di forma ovale fu a cura dell’architetto Biagio Rossetti, ed è famosa per il Palio di Ferrara che si svolge, dal 1279, l’ultima domenica di maggio all’interno dell’anello centrale ribassato, costruito nel 1933. Il Palio di Ferrara è considerato il più antico al mondo ancora esistente. Al centro della piazza piazza, sopra la colonna cinquecentesca disegnata dal ferrarese Ercole Grandi per volere di Ercole I d’Este, è presente dal 1833 la statua di Ludovico Ariosto, realizzata da Francesco e Mansueto Vidoni su disegno di Francesco Saraceni. La colonna, prima di portare la statua dell’Ariosto, ha ospitato la statua di Papa Alessandro VII Ghigi e quella di Napoleone I. La zona su cui è sorta questa piazza, faceva parte del più grande complesso denominato Addizione Erculea, acquistata da Ercole I d’Este alla fine del XV secolo per creare un punto di aggregazione all’interno della città. Piazza Ariostea è circondata da alcune importanti opere architettoniche, come Palazzo Rondinelli del XV secolo, Palazzo Strozzi-Bevilacqua del XVI secolo e Palazzo Massari, sede dei Musei civici di Arte moderna e contemporanea.

Palazzo Schifanoia



Palazzo Schifanoia è un monumento di Ferrara, attualmente sede di un museo. Il nome Schifanoia si traduce in "che schiva la noia", quindi indica un luogo di svago, un rifugio per la noiosa vita quotidiana. Il Palazzo fu eretto nel 1385 per volere di Alberto V d’Este, signore di Ferrara fino al 1393. Inizialmente il monumento fu costruito con un solo piano, successivamente venne ampliato sotto il possesso di Borso d’Este, marchese e poi duca di Ferrara verso la metà del XV secolo. Nella seconda metà dello stesso secolo, Borso d’Este ordinò all’architetto Pietro Benvenuti degli Ordini di aumentare la lunghezza dell’edificio e di aggiungere un piano e una grande sala di rappresentanza chiamata Salone dei Mesi. Per decorarlo, il marchese chiamò i migliori artisti del tempo e creò uno dei migliori saloni italiani in stile totalmente rinascimentale. Suddivise la sala in dodici parti, suddivise a loro volta in tre fasce; ad ogni mese e segno zodiacale corrisponde una divinità greca con simboli astrologici e mitologici. Nel XVI secolo, la famiglia estense abbandonò la città di Ferrara, e anche il Palazzo iniziò il suo periodo di decadenza. Agli inizi del Settecento, il monumento passò sotto la proprietà della famiglia Tassoni e con Napoleone il palazzo fu confiscato e ceduto al cittadino Giacomo Mayol. Negli anni successivi alcuni pittori e restauratori cercarono di far riemergere il patrimonio artistico nascosto dal peso della decadenza. Oggi lo stabile è suddiviso in due parti: una trecentesca e sede del Museo Civico, e l’altra quattrocentesca. Sulla facciata si può ammirare il grande portale in marmo del 1470; sopra di esso sono presenti gli stemmi degli Estensi in marmo bianco.

Palazzo Municipale



Il Palazzo Municipale di Ferrara, definito un tempo Palazzo Ducale, è collocato in piazza Municipale, nel comune di Ferrara. Costruito intorno alla metà del XIII secolo, divenne residenza della famiglia estense fino al XVI secolo. Oggi è la sede del comune di Ferrara. Nei due lati del vecchio ingresso al Palazzo, sono collocate le statue di Niccolò III a cavallo e del duca Borso d'Este in trono, mentre proprio sull’ingresso è presente un volto realizzato da Leon Battista Alberti. Gli interni di Palazzo Municipale sono visitabili: è possibile, infatti, ammirare il Camerino delle Duchesse e la Sala dell'Arengo. Palazzo Municipale è collegato al Castello Estense dalla Via Coperta: un percorso con cinque arcate, nel quale il duca Alfonso I d'Este ricavò i famosi Camerini d'Alabastro. Accedendo al Cortile ducale (oggi divenuta Piazza del Municipio), attraverso il grande arco con il Volto del Cavallo, è possibile scorgere le finestre marmoree degli appartamenti estensi, vedere lo scalone d'onore di Pietro Benvenuti degli Ordini e la ex Cappella di Corte, ovvero l’attuale sala conferenze.

Palazzo delle Poste



Il Palazzo delle Poste è un edificio situato in Viale Cavour 27, nel comune di Ferrara. Venne edificato tra il 1927 e il 1929 per ospitare la sede comunale delle Poste Italiane e ancora oggi è adibito a questo. Il progetto di realizzazione fu affidato ad Angiolo Mazzoni, ingegnere e architetto italiano, famoso anche per i progetti rivolti alla costruzione di stazioni ferroviarie italiane. Un tempo, sul luogo di realizzazione, esisteva un convento della vicina Chiesa di San Domenico, che fungeva a caserma militare fino agli inizi del Novecento. Guardando la facciata principale, si nota subito che è stata costruita in marmo bianco e prevale lo stile classico. Per accedere al palazzo c’è una gradinata che conduce a tre ingressi con colonne, su cui si affacciano tre finestroni. Le facciate ai lati del palazzo presentano finestre quadrate e alcuni simboli della famiglia estense, come il simbolo del diamante. La parte posteriore del palazzo presenta uno stile moderno appartenente all’epoca del razionalismo italiano, in cui viene utilizzato il laterizio come materiale principale.

Palazzo dei Diamanti



Palazzo dei Diamanti è un famoso palazzo ferrarese rinascimentale, situato in Corso Ercole I d'Este 21, e così chiamato per la forma data dagli oltre 8500 blocchi di marmo che lo compongono e che formano delle punte di diamante. Progettato da Biagio Rossetti per volere di Sigismondo d'Este, fu costruito a cavallo tra la fine del XV secolo e i primi anni del XVI secolo. Nato come dimora per la famiglia d’Este, passò sotto la proprietà della famiglia Villa dalla metà del XVII secolo, che apportò alcune piccole modifiche al Palazzo. Nel 1832 Palazzo dei Diamanti fu acquistato dal Comune di Ferrara, che lo adibì a Pinacoteca e ad Ateneo Civico. Al suo interno, così come tutti i tipici giardini ferraresi, nel cortile rinascimentale trovano posto un chiostro e un pozzo di marmo. Attualmente, al piano terra vengono esibite esposizioni temporanee di grande pregio, organizzate principalmente da Ferrara Arte e dalle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, invece, al primo piano ha sede la Pinacoteca Nazionale di Ferrara.

Palazzo Costabili



Palazzo Costabili, denominato anche palazzo di Ludovico il Moro, è situato a Ferrara, in via XX Settembre 124. Oggi ospita il Museo archeologico nazionale di Ferrara. L’edificio viene attribuito a Ludovico Sforza detto il Moro, duca di Milano, ma in realtà era di proprietà di Antonio Costabili, suo segretario. La leggenda narra che Ludovico il Moro, per sfuggire alle minacce che stavano nascendo contro di lui, decise di edificare il Palazzo come dimora nella cittadina emiliana di Ferrara, luogo d'origine della sua sposa Beatrice d'Este. Il progetto venne sviluppato dal celebre architetto Biagio Rossetti, in stile architettonico principalmente rinascimentale, a partire dal 1495 per circa una decina d’anni. L’architetto Biagio Rossetti, dopo aver cominciato la costruzione, passò il lavoro a Girolamo Pasini e a Cristoforo di Ambrogio da Milano, ma in poco tempo abbandonarono l’edificio che rimase incompiuto. Nelle sale del piano nobile trova sede il Museo Archeologico Nazionale, nel quale sono esposti diversi resti provenienti dagli scavi della città etrusca di Spina, risalenti al VI e al III secolo a.C.

Palazzo Bevilacqua Costabili



Palazzo Bevilacqua Costabili è un monumento storico della città di Ferrara, situato in via Voltapaletto. Venne costruito nek 1430 dalla famiglia Bevilacqua-Aldobrandini, trasferita da Verona nel comune emiliano dopo le nozze fra Cristin Francesco Bevilacqua e Lucia Ariosti. Nel 1602 il Cardindale Bonifacio Bevilacqua battezzò l’edificio come "Palazzo Bevilacqua" e fece modificare la facciata che fu attribuita all’architetto Giovan Battista Aleotti. Il portone da cui si accede agli interni presenta un balcone con mensole, nelle quali si possono ammirare le sculture della "Concordia" e la "Verità". Nei primi anni del XVIII secolo Ercole Bevilacqua, nominato da poco Giudice dei Savi, fece costruire un enorme scalinata e modificò il cortile interno. Nel 1830 Palazzo Bevilacqua fu acquistato da Giovan Battista Costabili Containi, un marchese di Ferrara, che fece alcune modifiche ai soffitti e collocò all’interno del palazzo una prestigiosa collezione di codici antichi, dipinti e libri. Negli anni successivi alla morte del marchese, venne tutto ereditato dai figli i quali, in situazione di crisi, vendettero tutto per pagare alcuni debiti. Intorno agli anni Venti, il Palazzo fu acquistato dal conte di Ferrara Francesco Mazza, che fece diventare quel palazzo prima un convitto femminile, poi una clinica per malati mentali, ancora un supermercato, un cinema, residenza e ufficio, fino al 2006, quando fu inaugurato come sede della Facoltà di Economia dell'Università di Ferrara.

Mura di Ferrara



Le Mura di Ferrara sono tra i luoghi di interesse in città: la struttura muraria è rimasta pressoché inalterata dal medioevo ad oggi e costituisce un importante esempio di fortificazione. Le mura di Ferrara sono dotate di baluardi difensivi e un tempo erano difese da un fossato e da varchi di accesso. Con il passare degli anni la cinta muraria della città di tasso è stata aggiornata con la realizzazione di ulteriori realizzazioni murarie, aggiornate alle nuove esigenze difensive. La struttura muraria ha la forma che ricorda un triangolo e con la sua lunghezza di 9 km circonda l’intero centro abitato. Tra le porte di accesso alla città bisogna ricordare Porta Paola, Porta San Giovanni e Porta degli Angeli.

Duomo di Ferrara



La cattedrale di San Giorgio, più comunemente chiamata duomo, è uno dei monumenti più importanti della cittadina emiliana. La basilica è situata nel pieno centro della città, proprio davanti al Palazzo Comunale e a fianco alla Piazza Trento e Trieste, vicino al famoso Castello Estense. Inoltre, la cattedrale è collegata al Palazzo Arcivescovile tramite una volta coperta. Edificato in stile romanico con il contributo di Guglielmo II degli Adelardi e consacrato nel 1135, il duomo di Ferrara fu dedicato a San Giorgio. Lo stile architettonico si rispecchia soprattutto nella facciata marmorea bianca, con tre cuspidi, logge, rosoni, piccoli archi, finestroni strombati, statue e diversi bassorilievi decorativi. Sono presenti anche un abside circolare in laterzio dell’artista Biagio Rossetti e il campanile rinascimentale di Leon Battista Alberti. Sopra il portone centrale, sempre sulla facciata, si possono vedere due opere dello scultore Nicholaus: la Statua di san Giorgio e le Scene del Nuovo Testamento. Gli interni del monumento, completamente ristrutturati solo l’incendio del diciassettesimo secolo, sono in stile barocco. La sua struttura oggi presenta tre navate, mentre originariamente ce n’erano cinque. Dentro il catino posto nell’abside, proprio sopra il coro, si può ammirare l’affresco del Giudizio Universale, appartenente all’artista Bastianino e ispirato alla Cappella Sistina di Roma. Sopra l'atrio è presente il Museo della cattedrale, contenente diverse opere assolutamente preziose.

Conservatorio Girolamo Frescobaldi



Il conservatorio intitolato a Girolamo Frescobaldi è il conservatorio statale di musica del comune di Ferrara e si trova in via Gaetano Previati 22 dal 1937. La progettazione del monumento fu a cura dell'ingegnere Carlo Savonuzzi. L’edificio venne eretto tra il 1935 e il 1939, sui resti dell'ex ospedale Sant'Anna. Nella parte sotterranea dello stabile si trova la cella del Torquato Tasso, in cui lo scrittore fu rinchiuso. La struttura è caratterizzata dall’uso di materiali molto comuni nel ventesimo secolo, come il cotto unito alla pietra o al cemento. Fu Gaetano Zocca nel 1870 ad inaugurare la prima versione del Conservatorio Girolamo Frescobaldi come Liceo o istituto musicale, mentre così come si presenta ora si tratta del nuovo stabile sito in via Previati dal 1939. Il Conservatorio oggi ha più sedi: una presso l'Istituto Tecnico Agrario Navarra in Malborghetto di Boara (Ferrara), l’altra sita in via Bersaglieri del Po 22, nell'ex Convento dei Teatini, a Ferrara. Il Conservatorio Girolamo Frescobaldi è aperto ad adulti e a bambini e si avvale di un alto livello qualitativo nel settore.

Complesso Boldini



Il Complesso Boldini di Ferrara è stato progettato da Carlo Savonuzzi negli anni trenta del secolo scorso. La struttura sorge sul luogo sul quale un tempo era presente l’ospedale cittadino Sant’Anna, trasferito nel 1927 nella sede attuale. In particolare il Complesso Boldini è stato realizzato sul luogo sul quale sorgeva l’ala riservata al reparto maschile dell’ospedale. Le Grotte del Boldini, che fanno parte del complesso ed erano utilizzate come cantine nel XVI secolo, costituiscono oggi un suggestivo percorso espositivo. Le Grotte facevano parte dell’ex ospedale e hanno una bellissima copertura a crociera. Iniziative culturali si svolgono nella spaziosa sala al primo piano (la sala un tempo era utilizzata dall’ente Dopolavoro Provinciale). Dal punto di vista architettonico la struttura si presenta in linea con i fondamenti del razionalismo.

Chiesa di Santo Stefano



La Chiesa di Santo Stefano è un antico monumento di Ferrara, situato in Piazza Saint Etienne, lungo una riva del Po. La sua storia risale a prima dell’anno Mille, quando il Vescovo Martino regalò la struttura alla canonica di San Giorgio. Agli inizi del XIV secolo, la Chiesa di Santo Stefano divenne parte del Capitolo dei Canonici del Duomo, che la amministrarono per diversi secoli. Un devastante terremoto, nel 1570, distrusse la Chiesa, che fu nuovamente ricostruita con modifiche gotiche che sono rimaste nei secoli fino ad oggi. Dalla metà del XVII secolo, la Chiesa passò sotto l’amministrazione dei Padri della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, che ornarono gli interni con varie opere d’arte, tra cui il Mausoleo funebre del Generale Costantino Ranieri del 1679 e l'altare di San Leo con Pala del Parolini. Nel 1824 la Chiesa venne riconsacrata e, per quest’occasione, fu integrato il portale di Rossetti e, nelle nicchie della facciata principale, furono posizionati i busti di Santo Stefano e della Vergine.

Chiesa di San Paolo



La Chiesa di San Paolo è situata tra corso Porta Reno e piazza Schiatti, a Ferrara. Sembra che il monumento risalga al XII secolo, ma nel 1570 fu colpito da un terremoto che lo danneggiò e così la ricostruzione venne affidata all’architetto Alberto Schiatti. La Chiesa presenta una struttura a croce latina ed è formata da una navata centrale e da due navate laterali, con cinque cappelle per ognuno dei due lati. Da visitare gli interni della Chiesa di San Paolo, perché contengono numerosi affreschi e dipinti tardo-rinascimentali, come ad esempio “La discesa dello Spirito Santo” e “La nascita di San Giovanni Battista” dell’artista Scarsellino, “La Resurrezione e La Circoncisione” e “L’annunciazione” del Bastianino. Sopra gli altari si possono ammirare le opere di Girolamo da Carpi, Scarsellino, Bastianino e Domenico Mona, mentre il catino absidale è affrescato con Il ratto di Elia, sempre del pittore Scarsellino. Visto dall’esterno, l’edificio appare in stile tardo-rinascimentale, soprattutto per la facciata, che risulta suddivisa in tre campate da lesene binate su alto basamento lapideo. Per entrare nell’edificio si accede tramite un maestoso portale centrale e due laterali con architravi in marmo.

Chiesa di San Domenico



La chiesa di San Domenico è situata in piazza Sacrati 10, nella città di Ferrara. Fu edificata nel 1726 a cura dell'architetto Vincenzo Santini, sui resti di una chiesa della seconda metà del XIII secolo. Un tempo, nella chiesa di San Domenico si trovava il Tribunale della Santa Inquisizione, nel quale si svolgevano i processi, le condanne e le esecuzioni. La facciata in cotto dell’edificio ricorda lo stile barocco ferrarese, con la classica suddivisione in due ordini scanditi da lesene corinzie e sormontati da un timpano triangolare. Il portale da cui si accede all’interno è adornato con alcune nicchie, in cui trovano sede le sculture di Santi Domenicani, opera di Andrea Ferreri nella prima metà del XVIII secolo. Gli interni del monumento presentano uno stile classico, armonico ed elegante e vi si possono ammirare numerose tele di diversi pittori del luogo. La struttura comprende una navata con dieci cappelle: cinque per ognuno dei due lati. Di grande pregio è l’altare maggiore, opera di Pietro Puttini e costruito con marmi pregiati. Dietro ad esso si può ammirare un coro ligneo del 1384. La leggenda che accompagna questa Chiesa, narra che il diavolo lasciò la propria impronta sul pilastro a destra dell’entrata laterale, perché all’interno di essa vi furono condannati alcuni suoi protetti.

Castello Estense



Il Castello Estense, o Castello di San Michele, è il monumento più significativo della città di Ferrara ed è situato proprio in pieno centro storico. La fortezza fu eretta nel 1385 da Nicolò II d’Este, per proteggersi dagli attacchi dei cittadini stessi, che erano in una condizione di malcontento generale contro il governo degli Estensi. Il popolo, stremato dalla fame e dalla povertà, si unì per uccidere Tommaso da Tortona, un magistrato dei Giudici dè Savi, odiato da tutti. Poi si unì per abbattere la monarchia della famiglia d’Este, padrona secolare di Ferrara. Il Castello Estense fu progettato dall’architetto di corte Bartolino da Novara, che lo fece costruire intorno alla Torre dei Leoni. La costruzione presentava così una pianta quadrata, con quattro torri angolari, unite tra loro da cortine murarie. L’edificio venne costruito in soli due anni e venne munito di un fossato lungo tutto il perimetro, diversi ponti levatoi e altri sistemi di difesa all’avanguardia. Eretto per motivi di difesa militare, dalla metà del XV secolo, con Ercole II, assunse il ruolo di dimora di corte per i Signori della città. Nei sotterranei c’erano le prigioni, di cui si narra, in un’antica leggenda, la tragica storia d’amore di Ugo e Parisina, rispettivamente figlio primogenito e seconda moglie del marchese Nicolò III, che furono messi in prigione nella Torre dei Leoni prima di essere giustiziati. In quell’occasione, preso dalla furia del tradimento della moglie Parisina, Niccolò III uccise tutte le donne adultere di Ferrara; si narra, quindi, che nelle prigioni del castello esistano due fantasmi che piangono ancora all'interno le anime delle donne morte per causa loro.

Casa di Ludovico Ariosto



La Casa di Ludovico Ariosto è tra i monumenti da visitare a Ferrara. All’età di 52 anni il famoso poeta, bisognoso di ritirarsi in un ambiente familiare, acquista una casa da lui definita: Parva , sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus La stessa frase è oggi scolpita sulla facciata dell’edificio scelto come dimora. Qualche anno dopo l’acquisto della casa l’Ariosto acquista anche un terreno adiacente, per farne il proprio giardino. Nel corso del tempo il monumento è stato trasformarlo per adattarlo alle esigenze dell’Ariosto. Secondo alcuni documenti l’edificio fu realizzato su progetto di Girolamo da Carpi. In facciata il monumento si presenta con mattoni a vista, elegante nella sua semplicità. È in questa casa che l’Ariosto ha definito e sviluppato la terza edizione dell’Orlando Furioso, aggiungendo i sei canti finali. All’interno della Casa di Ludovico Ariosto lo scrittore si è spento all’età di 58 anni. All’interno della Casa dell’Ariosto è possibile ammirare il calco del calamaio dell’Ariosto, la sedia utilizzata dall’artista e le varie medaglie nelle quali è rappresentato. Di interesse è l’edizione dell’Orlando Furioso illustrata da Gustave Dorè.

Biblioteca Comunale Ariostea



La Biblioteca Comunale Ariostea è tra i luoghi da vedere di Ferrara. All’interno del monumento è sepolto Ludovico Ariosto. La Biblioteca custodisce il più importante patrimonio bibliografico relativo all’Ariosto ed è il luogo nel quale far pervenire tutto quanto venga stampato nella provincia di Ferrara. Per farsi un’idea sempre aggiornata della cultura locale bisogna insomma visitare questo luogo. Nella Biblioteca Ariostea confluiscono inoltre tutte le pubblicazioni a livello nazionale relative ad autori come Tasso, Ariosto, Monti, Govoni e Quilici. Molto interessanti sono le postazioni all’esterno, fruibili nella stagione estiva. I locali del monumento, Palazzo Paradiso, sono siti nei pressi del Ghetto degli Ebrei. Palazzo Paradiso, il cui aspetto odierno è dovuto ad interventi del Seicento, è stato sede della locale Università. Il trasferimento in loco dell’Università ha comportato lo spostamento dell’ingresso principale e la realizzazione del portale sovrastato da una torretta, su progetto di Alessandro Balbi e Giovan Battista Aleotti. Con il passare del tempo la struttura viene arricchita dal Teatro Anatomico, dall’Orto Botanico e dalla Sala della Biblioteca.

Basilica di San Giorgio Fuori le Mura



Tra i luoghi da visitare a Ferrara c’è la Basilica di San Giorgio Fuori le Mura, nota anche come Monastero degli Olivetani. L’edificio sacro è tra i più antichi di Ferrara e sorge lungo la riva destra del Po. Il primo nucleo della città di Ferrara era, infatti, sito lungo la riva destra del fiume e soltanto nel XII secolo il centro della vita politica e religiosa fu trasferito sulla riva sinistra. Nello stesso periodo la Basilica ha perso il ruolo di Cattedrale, in seguito alla realizzazione della Cattedrale di San Giorgio. Molto interessante della Basilica di San Giorgio Fuori le Mura è il Campanile, importante punto di riferimento della parte sud di Ferrara e visibile a grande distanza. La struttura del Campanile è stata edificata su commissione dei Monaci Olivetani, che si sono anche occupati di restaurare il monumento. Ai piedi del campanile è possibile ammirare la tomba di Cosmè Tura. La facciata del monumento è in cotto ed è finemente decorata con bassorilievi in pietra raffiguranti San Giorgio nell’atto di uccidere il drago.

Acquedotto di Ferrara



L'Acquedotto di Ferrara, definito anche Serbatoio dell'Acquedotto, si trova in Piazza XXIV maggio, nel comune di Ferrara ed è di proprietà dell'Amministrazione comunale. Fu costruito tra il 1930 e il 1932 dall’ingegnere Carlo Savonuzzi, grazie al lavoro precedentemente eseguito dall'ingegnere Adamo Boari, nell'area dell'ex "Rione Giardino". Si tratta di un monumento edificato in cemento armato, alto 37 metri e con una base circolare, da cui partono due scalinate, una delle quali conduce alla fontana. Sono presenti anche dodici colonne di 12 metri ciascuna per sorreggere l’enorme serbatoio che ha una capienza di 2500mc. Alla fine della struttura è presente una cupola a gradoni di grandi dimensioni. La struttura dell’acquedotto è piuttosto moderna, con richiami importanti allo stile architettonico del Rinascimento, come il tempietto raffigurante “Lo sposalizio della Vergine” creato dal Perugino e da Raffaello. La fontana fu costruita dallo scultore ferrarese Arrigo Minerbi. Oggi, l’acquedotto di Ferrara è un importante luogo di incontri e di ritrovi dei cittadini ferraresi, grazie soprattutto al contesto naturale in cui è inserito, lontano dal traffico e dai rumori della città.