Pagine

domenica 30 giugno 2013

Villa Carrara



La Villa Carrara di Salerno è un importante edificio storico, un tempo adibita a dimora nobiliare. Il monumento, per le sue caratteristiche, è spesso definita come la seconda Villa Comunale. La Villa Carrara è stata fabbricata in stile veneziano è risale al periodo in cui l’aristocrazia salernitana usava realizzare le residenze estive lungo la strada che collegava Salerno con Persano. Alla villa si accede dalla via Posidonia, mentre ai giardini si accede dal lavo ovest. L’accesso ai giardini era un tempo consentito con l’attraversamento di un arco a botte; l’arco, e una vicina casa colonica, sono stati demoliti per fare spazio a via VI Settembre. La facciata sul lato sud si apriva su un giardino; molto apprezzati sono gli alberi sempreverdi e le aiuole fiorite. Un tempo il giardino si estendeva fino al mare. Oggi il giardino è di dimensioni ridotte ed è sotto al livello stradale. Oggi la Villa Carrara ospita il Settore Politiche Sociali e Pubblica Istruzione Servizi Culturali Biblioteca Emeroteca del Comune di Salerno. Spesso la struttura, vista la sua bellezza architettonica, è scelta per la celebrazione di matrimoni civili.

Teatro Verdi



Il Teatro Verdi di Salerno è stato fondato nel 1863, in seguito a delibera comunale. La struttura fu progettata da Antonio D’Amora e Giuseppe Manichini. L’inaugurazione ufficiale ebbe luogo un decennio dopo l’inizio dei lavori, con la rappresentazione del Rigoletto. La denominazione di Teatro Verdi avvenne qualche mese dopo la morte del celebre compositore. Il Teatro Verdi è stato interessato dal terremoto del 1980 e successivamente chiuso in quanto inagibile. Solo nel 1994, dopo un importante restauro, è stato riaperto al pubblico. Durante le fasi di restauro sono stati portati alla luce elementi strutturali di notevole interesse artistico; tra questi spiccala struttura lignea perfettamente conservata. Di notevole interesse è l’impianto pittorico della struttura, realizzato da Gaetano e Fortunato d’Agostino. Da vedere è il soffitto, decorato da Pasquale di Criscito. Sul soffitto è rappresentato Gioacchino Rossini mentre dirige le sue opere; l’artista è ispirato dalle nove muse. Il Teatro Verdi così come possiamo ammirarlo oggi è praticamente identico alla struttura originaria: soltanto due palchi sono stati eliminati, per fare spazio alle uscite di sicurezza obbligatorie.

Palazzo di Città



Tra gli edifici storici di maggiore interesse a Salerno bisogna ricordare sicuramente il Palazzo di Città, inaugurato nel 1936; la struttura occupa una superficie di circa 5000 metri quadri e si eleva su quattro piani. La struttura si affaccia sul Lungomare Trieste. Il monumento fu progettato da Camillo Guerra e rispetta i canoni dell’architettura fascista. La struttura ospitò per alcuni mesi le riunioni del governo Badoglio, nel breve periodo in cui Salerno fu capitale d’Italia. Nello stesso Palazzo si tenne il primo Consiglio dei Ministri del Governo Bonomi. Da vedere è il Salone dei Marmi, ricco di marmi policromi. Al salone si accede tramite una monumentale scala a due rampe. Molto interessante è il ciclo pittorico di Pietro Avallone, con la rappresentazione della storia di Salerno. La sala adibita al cinema-teatro Augusteo è caratterizzata da una volta in cemento dai cui lacunari si diffonde la luce. Di interesse sono anche la Sala delle Commissioni (attuale Sala della Giunta), la Sala della Consulta (attuale Sala del Gonfalone), il Salotto e il Gabinetto.

mercoledì 26 giugno 2013

Convento di San Lorenzo



Il Convento di San Lorenzo di Salerno è un’antica struttura religiosa presente in città, realizzata per volere di Gisolfo I, principe cittadino nel 976. Il Convento di San Lorenzo conobbe fortune alterne: nel 1960divenne di proprietà dell’Abbazia di Montecassino, versando in uno stato di abbandono qualche decennio più tardi. Nel XIII secolo la struttura passò in gestione ad un gruppo di monache clarisse, che diedero avvio al periodo di maggiore prosperità del convento, tanto che ospitò anche Costanza d’Altavilla. Nuovamente abbandonato, il Convento di San Lorenzo fu interessato da un nuovo periodo di degrado, finché nel 1616 fu acquistato dai padri riformati che lo ristrutturarono. Due secoli più tardi il Convento fu soppresso, secondo le disposizioni dei decreti napoleonici. Dal secolo scorso la struttura fa parte delle proprietà del Comune di Salerno; oggi ospita l’Archivio Storico Comunale. Il monumento, così come possiamo ammirarlo, risale al Seicento ed è fedele ai lavori operati dai Padri Riformati.

Chiesa di Sant'Andrea de Lavina



La Chiesa di Sant’Andrea de Lavina di Salerno è uno dei monumenti di maggiore interesse in città. la struttura prende il nome dal torrente Lavina, che scorre sotto la strada prospicente la chiesa. La Chiesa di Sant’Andrea fu realizzata nel IX secolo, su richiesta di alcuni prigionieri amalfitani deportati in zona dal duca Sicardo. L’orientamento del monumento era un tempo diverso rispetto a quello odierno: la facciata oggi è rivolta ad est, mentre alle origini era rivolta ad ovest. La Chiesa di Sant’Andrea è il risultato di ristrutturazioni e interventi vari; l’originario edificio sacro è praticamente interrato di sei metri rispetto all’attuale piano stradale. L’originaria struttura, tra l’altro, fu realizzata su ciò che restava di un edificio di epoca romana. Gli studiosi hanno riconosciuto ben tre chiese, tutte sovrapposte. Il campanile esterno è stato realizzato probabilmente attorno al X secolo. la facciata della struttura è in elegante stile barocco. Si accede all’interno tramite una gradinata.

Centro Storico Salerno



Il Centro Storico di Salerno è la parte che ha dato origine alla città e si caratterizza per la sia impostazione prettamente medievale. Il primo abitato nel centro storico ha avuto origine nel 197 a. C., al momento della fondazione di Salernum da parte dei romani. Attorno al primo nucleo romano si sviluppò la parte medievale di Salerno. Il primo grande sviluppo urbanistico della cittò si ebbe nel periodo del governo di Arechi II. I primi palazzi gentilizi e chiese furono realizzati nel Cinquecento. Il Centro Storico di Salerno era suddiviso in venti rioni, tutti distribuiti attorno al Duomo. L’insieme dei rioni era delimitato da una cinta muraria. Il Centro Storico di Salerno è considerato come uno dei più interessanti esempi dicentri abitati medievali. Da vedere, nel Centro Storico di Salerno, sono il Duomo, il Palazzo Genovese, il Palazzo Pinto, la via dei Mercanti. Di notevole interesse è la Fontana del Vanvitelli, sita proprio all’inizio della via dei Mercanti e considerata uno dei punti di riferimento del centro storico.

Cattedrale



La Cattedrale di Salerno è sicuramente l’edificio sacro di maggiore interesse religioso dell’intera diocesi. Il monumento è dedicato a Santa Maria degli Angeli e a San Matteo e venne realizzato nel XI secolo, in seguito alla conquista del territorio da parte di Roberto il Guiscardo. La Cattedrale venne costruita probabilmente su una basilica paleocristiana dedicata a Santa Maria degli Angeli. Da alcuni studi è emerso come la basilica paleocristiana fosse stata a sua volta costruita su un tempio romano. La zona sulla quale è stata eretta la cattedrale è stata soggetta a vari sismi, nel corso del tempo, tanto da necessitare di numerosi rifacimenti e restauri alle strutture. Molto importante fu l’intervento operato da Ferdinando Sanfelice, Arcangelo Guglielminelli e Carlo Buratti. La Cattedrale di Salerno fu realizzata traendo ispirazione dall’Abbazia di Montecassino; ancora oggi è possibile scorgere elementi in comune tra le due strutture, soprattutto dopo il restauro operato sulla cattedrale nel corso del secolo scorso. La Cattedrale di Santa Maria degli Angeli e San Matteo è a tre navate e si sviluppa a pianta longitudinale. La struttura presenta tre absidi. La facciata della struttura è stata realizzata in stile barocco; si accede al monumento attraverso una scalinata monumentale. La facciata barocca ha sostituito l’originaria facciata romanica, della quale resta solo il portale, noto come Porta dei Leoni.

Santuario della Madonna del Fuoco



Il Santuario della Madonna del Fuoco di Pescare custodisce l’immagine sacra della statua lignea rappresentante una giovinetta che porta in braccio Gesù. La statua è stata realizzata probabilmente nel XVII secolo e rappresenta ufficialmente la santa protettrice di Villa del Fuoco, la borgata più antica della città di Pescara. Probabilmente la gente del luogo è legata all’adorazione della Madonna del Fuoco in quanto molti abitanti della città di Forlì, nel Cinquecento, sono immigrati a Pescara portando con sé i propri simboli religiosi. Architettonicamente il monumento costituisce un importante esempio di architettura pescarese del XIX secolo. La struttura è realizzata in mattoni in mostra; nel piano interrato sono presenti le sepolture di alcuni dei più importanti notabili del luogo. Con il passare del tempo la Chiesa della Madonna del Fuoco, ormai Parrocchia, risulta essere troppo piccola per contenere il numero sempre crescente di fedeli: verrà sostituita da una realizzazione più moderna, di forma ellittica.

Parrocchia di San Silvestro



La Chiesa di San Silvestro di Pescara è sita nell’omonima frazione della città abruzzese. L’edificio sacro era il nucleo centrale della Villa Feudale, un importante luogo di culto, regolato dalle norme dettate dalla riforma del Concilio di Trento. La struttura offrì rifugio ai parrocchiani durante il “blocco di Pescara” dell’Ottocento. Già prima del XVI secolo, prima della nascita del Comune, la parrocchia era organizzata per la riscossione delle Decime Sacramentali.

Palazzo Muzii



A Pescara è presente un bellissimo edificio, Palazzo Muzii, progettato nel 1928 dall’architetto Vincenzo Pilotti e dall’ingegnere Attilio Giammaria. Il progetto viene accettato con qualche riserva dalla commissione edilizia. Durante i lavori realizzativi, nuove ed importanti modifiche, che prevedevano soprattutto l’ampliamento dell’impianto, vennero attuate. I prospetti riprendono l’impianto tipico del cinquecenteschi palazzi monumentali. Una galleria coperta di indubbio interesse fa in modo che il pianterreno si integri all’ambiente circostante.

Museo delle Genti d’Abruzzo



Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara ripercorre la storia del popolo abruzzese, a partire dal paleolitico. Ripercorrendo tutta la storia locale, è possibile risalire a come la tradizione influenzi ancora oggi usi e costumi del popolo abruzzese. L’edificio nel quale è stato allestito il Museo delle Genti d’Abruzzo è un ex casermone borbonico, sito lungo il fiume Pescara. Il piano superiore dell’edificio fu costruito sul seminterrato appartenente ad una fortezza cinquecentesca di Pescara. Questi locali furono adibiti, nel XIX secolo, a bagno penale Le prima otto sale del museo furono aperte nel 1991. Nel Museo delle Genti d’Abruzzo è ripercorsa la storia locale, a partire dall’uomo cacciatore, fino alle Tribù Italiche che hanno contribuito all’affermarsi di Roma, fino a fiungere, infine, ai giorni nostri.

Fater Spa – Palazzo Fuksas



Il palazzo della Fater Spa – Polo Direzionale De Cecco, è una delle più importanti opere moderne a Pescara. Il monumento stato progettato, infatti, dal noto architetto Massimiliano Fuksas, noto per la forza innovativa dei suoi progetti. L’edificio è il risultato dell’unione di due elementi in contrapposizione: l’edificio basso, caratterizzato dai piani bucati, e l’edificio anulare, sovrastante. La parte inferiore è volutamente semplice, dal punto di vista strutturale. Ad essa si contrappone la parte superiore, decisamente più complessa. L’edificio anulare contrasta con l’orizzontalità dell’edificio sottostante. Il vuoto al sesto piano accentua le differenze volumetriche tra i due componenti. Il sesto piano, infatti, è occupato da una grande vasca d’acqua, e da percorsi panoramici in legno. I piani bucati, oltre ad essere funzionali ai fini dell’equilibrio estetico, illuminano anche le zone più interne dell’edificio.

Domus Flores



Tra gli edifici di recente costruzione di Pescara di maggiore interesse bisogna ricordare senz’altro la Domus Flores. Architettonicamente l’edificio è costituito da un blocco asimmetrico, con torre angolare. La torretta è leggermente aggettante rispetto alla facciata. L’edificio si sviluppa su due piani. Varie sono le tipologie di aperture: si va dalle finestre semplici, alle bifore e trifore. Gli studiosi riconoscono la Domus Flores come uno degli esempi meglio riusciti di architettura eclettica in Abruzzo.

Cattedrale di San Cetteo



Nell’occasione della stipula del concordato dell’Italia fascista con la chiesa cattolica, a Pescara è stata edificato il Tempio della Conciliazione, meglio noto come Cattedrale di San Cetteo, consacrato al santo patrono della città. Il monumento, fortemente voluto da Gabriele D’Annunzio, fu finanziato personalmente dallo scrittore. Il progettista del monumento fu Cesare Bazzani, molto famoso all’epoca, tanto che si occupò della progettazione delle più importanti strutture fasciste. L’edificio, nonostante sia di recente costruzione, imita la tradizione abruzzese. L’interno della Cattedrale di San Cetteo è suddivisa in tre navate, come è sottolineato anche in facciata. All’interno dell’edificio è sepolta la mamma di D’Annunzio, il cui sarcofago è un’opera di notevole interesse artistico.

Casa Natale di Gabriele D’Annunzio



La Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, dove il poeta trascorse anche la prima infanzia, è stato trasformato in un museo. L’atmosfera Ottocentesca, con eleganti decorazioni alle pareti e gli arredi d’epoca, è perfettamente conservata. È possibile, quindi, riscoprire i ricordi legati all’infanzia che l’artista ha molto spesso riportato nelle sue opere. Molto suggestivo è il percorso proposto dal Museo, di cui cinque stanze riprendono sono le stesse descritte da D’Annunzio nel Notturno. La visita crea, nel visitatore, un suggestivo intrecciarsi di impressioni visive ed uditive, legate all’opera letteraria e all’ambientazione. Alcune didascalie di commento associano le stanze a famosi brani dannunziani, altre descrivono il suo rapporto agli altri personaggi legati alla casa. Nelle altre stanze sono esposte foto, documenti, libri, calchi e cimeli. A partire dal 1927 l’edificio è Monumento Nazionale.

Basilica della Madonna dei Sette Dolori



Uno degli edifici sacri di maggiore interesse di Pescara è la Basilica della Madonna dei Sette Dolori, intitolata a Maria Addolorata che, secondo la tradizione cristiana, affrontò sette dolori. L’edificio è il punto di riferimento del culto mariano in zona, ed attrae un grande numero di pellegrini. Secondo un’antica leggenda, l’immagine della madonna è apparsa dipinta su di una pietra, tra il XVI ed il XVII secolo, sul luogo sul quale oggi sorge la basilica. Un altro miracolo, legato alla devozione verso la Madonna dei Sette Dolori, è la pioggia dopo varie richieste di intercessione, che salvò il raccolto dei contadini, in un periodo di grande siccità. La prima chiesa sorse nel 1665.m successivamente, in seguito alla riprogettazione dello spazio, l’edificio fu inglobato in un edificio più grande. La Basilica odierna è in stile neoclassico. Il prospetto è tripartito, ad indicare le tre navate nelle quali è suddiviso l’interno. Suggestiva è l’illuminazione: i raggi solari, infatti, attraversano vetrate policrome, creando effetti di luce particolari all’interno dell’edificio. La torre campanaria è stata accorpata all’edificio nel 1888.

Aurum



Tra gli edifici più suggestivi di Pescara c’è l’Aurum, progettato da Giovanni Michelucci e Amedeo Pomilio, inizialmente sede di un opificio, oggi vi si tengono eventi artistico-culturali di notevole importanza, relativi ai vari settori delle arti: musica, danza, teatro, scrittura, arti e scienze. L’Aurum sorge in una delle ambientazioni più suggestive di Pescara: la Riserva Naturale della Pineta Dannunziana. Inizialmente l’edificio nasce come “elegante fabbricato di ritrovo”, uno dei tanti atti alla balneazione, siti lungo la costa adriatica. Successivamente l’opera, incompiuta, viene trasformata da Michelucci per poi diventare l’Opificio Aurum, dal nome coniato da D’Annunzio. Lo scopo del progettista era quello di umanizzare l’architettura, ed in questo caso ci è riuscito benissimo. Nell’edificio spiccano i colori rosso antico e giallo. A partire dal 1999 il monumento è vincolato dalla soprintendenza.

Convento Michetti



A Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, è sito il Convento Michetti, anche conosciuto come Cenacolo michettiano o Cenacolo dannunziano. Si tratta di una costruzione anticamente proprietà dei francescani che lo ornarono e abbellirono finché, nella seconda metà dell’Ottocento, passò a Francesco Paolo Michetti, il quale lo adibì a centro riunione e scambi culturali in cui gli artisti e gli intellettuali si scambiavano opinioni. Michetti diede il via a delle opere di ristrutturazione eliminando alcune delle tante piccole stante precedentemente presenti. Alla sua morte la proprietà passò ai figli e, in seguito, a uno dei loro figli, il barone Ricci. Nel 1938 fu posta una statua in memoria di Michetti. L’anno successivo Vittorio Emanuele III diede la qualifica di monumento nazionale al convento. Tra i tanti famosi artisti, Francesco Paolo Tosti, Eduardo Scarfoglio e Matilde Serao furono ospiti del convento aumentando la sua notorietà. Gabriele D’Annunzio per oltre quindici anni si recò usualmente al Convento e proprio qui scrisse Il piacere del 1889, parte de L’innocente del 1891 e Il trionfo della morte del 1894.

Torre di Cerrano



La Torre di Cerrano di Silvi è tra gli edifici di maggiore interesse in città. Il monumento è tra le più antiche torri costiere realizzate nel Regno di Napoli. La Torre deve il suo nome al torrente di Cerrano, che le corre vicino. Il luogo sul quale sorge il monumento era un tempo occupato dal Porto di Atri, come testimoniano i resti di un molo e di varie opere murarie La Torre di Cerrano è oggi una delle sedi del Centro di Biologia delle Acque dell’IZSAM. Il parco che circonda la torre di Cerrano è stato di recente riconosciuto come Area Marina Protetta Torre di Cerrano. La Torre che oggi possiamo ammirare fu realizzata attorno al XVI secolo, in seguito a minacce di incursioni saracene. Il monumento perse la sua funzione di avvistamento e difesa militare in seguito al cessare delle razzie piratesche. Passando tra le mani di vari proprietari, la torre di Cerrano subì notevoli modifiche nell’architettura, soprattutto per renderla una struttura abitabile grazie alla realizzazione di scale e aperture varie.

L’Eremo dei Camaldolesi



Il duca Carlo Emanuele I di Savoia aveva fatto un voto nel 1559 : “se l’epidemia di peste cesserà realizzerò un grande convento, composto da numerosi edifici”. Nel 1601 assieme al suo consigliere spirituale , padre Alessandro dei Marchesi di Ceva, e all’architetto Vitozzi, mantenne la sua promessa e diede il via ai lavori, proprio in località Monveglio, laddove sarebbe sorto l’Eremo dei Camaldolesi. Cinque anni dopo, nel 1606 in quel luogo sorse il maestoso edificio immerso in un parco ricco di pini , cipressi e cedri. Questo convento fu l’impresa edilizia più importante di Carlo Emanuele I. Per ogni eremita l’architetto aveva previsto una casetta indipendente con un pozzo interno, una cella, un oratorio e un piccolissimo orto. Una chiesa bianca dominava le celle.

Chiesa della Confraternita di Santo Spirito



Il monumento più significativo della città di Orbassano è la Chiesa della Confraternita di Santo Spirito, che è molto amata dai fedeli. La chiesa fu realizzata a partire dal 1739, su progetto dell’architetto Giovanni Battista Sottis. La mancanza di fondi rallentò notevolmente il proseguire dei lavori. Nonostante nel 1750 ebbe luogo la consacrazione dell’edificio, il cantiere non si considerò mai definitivamente concluso: il campanile fu realizzato nel 1759, nel 1771 la cupola a cassettoni e nel 1806 fu la volta della loggia. La facciata venne risistemata grazie alla donazione di un privato nel 1826. L’interno della Chiesa della Confraternita di Santo Spirito è a navata unica. Due cappelle laterali sono adibite all’accoglienza dei fedeli. Le decorazioni interne sono molto delicate, realizzate da Antonio Pozzo il giovane. Di indubbio pregio sono i dipinti che adornano il coro e gli altari laterali: nel coro sono presenti dodici tele raffiguranti gli apostoli; tutte queste tele sono state realizzate nel Settecento.

La Parrocchia di Santa Maria della Neve



L’attuale Parrocchia di Santa Maria della Neve fu costruita tra il 1739 ed il 1742, su progetto dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, utilizzando materiale di recupero proveniente da una chiesa esistente nello stesso luogo. L’antica torre del ricetto e un campanile risalente alla fine del Settecento la fiancheggiano formando un complesso composito tipico nello stile architettonico piemontese. L’interno è costituito da un’unica grande navata con soffitto a botte, su cui si affacciano sei cappelle, e conserva diverse sculture lignee provenienti dall’ormai distrutto Eremo dei Camaldolesi. In fondo all’abside si trova il maestoso quadro del Rapous con la Madonna circondata dai compatroni di Pecetto, (Giacinto, Grato e Sebastiano). L’altare maggiore, disegnato dal Dell’Ala di Beinasco è realizzato in marmo nero intarsiato con pietre policrome di diversa provenienza. L’organo è di Giovanni Battista Concone.

La chiesa di San Sebastiano



Il più importante edificio storico è la Chiesa di San Sebastiano che sorge su un poggio da cui parte la strada per Revigliasco Torinese. Risale agli inizi del Duecento e fu ristrutturata nel Quattrocento. Edificata in uno stile di transizione tra il gotico ed il romanico ne prova l’origine rustica grazie anche al cotto rosso con cui è costruita, senza nulla togliere alla semplicità della sua architettura. Di fronte alla chiesa sorgono due cipressi che da lontano le conferiscono un inconfondibile aspetto. La facciata è composta da un portale incorniciato da un fregio sovrastato da una finestra circolare.

Cappella degli Scrovegni, sopralluogo alla cripta allagata „Cappella degli Scrovegni a Padova, sopralluogo alla cripta allagata



Cappella degli Scrovegni, Bitonci: "Bray tuteli il capolavoro giottesco"



Cappella degli Scrovegni, sopralluogo alla cripta allagata
Allarme dei consiglieri comunali turbati dalla presenza di acqua nel Cenobio della cappella. È normale? Dopo il sopralluogo di ieri 23 aprile viene proposta una indagine tomografica, ma i tecnici rassicurano che non c'è di che preoccuparsi
Cappella degli Scrovegni, sopralluogo alla cripta allagata
La Cappella degli Scrovegni (detta anche dell'Arena) si trova nel centro storico di Padova e ospita un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto dei primi del XIV secolo, considerato uno dei capolavori dell'arte occidentale. A nessuno è dato l’accesso alla cripta ma nella giornata di ieri, martedì 23 aprile, una ventina di consiglieri comunali capitanati da Giampiero Avruscio (Pdl) che ha risollevato il caso, si sono recati negli inaccessibili spazi per constatare la situazione che appare preoccupante: pozzanghere e rigagnoli d’acqua che fanno temere il peggio per lo storico edificio

Tassa di 50 centesimi al ristorante per salvare i monumenti storici

Idea dell’assessore Di Dio che attacca i privati: «Facciano la loro parte» Corsi contrario: «Cifra esagerata, su un budget di un turista pesano»

VERONA — Cinquanta centesimi. Come una mancia per il cameriere. Scartata, tra le proteste degli albergatori, la tassa di soggiorno, l’assessore all’Edilizia pubblica Vittorio Di Dio lancia una nuova proposta per salvare monumenti e palazzi storici dal degrado: una quota fissa di mezzo euro da aggiungere al conto dei ristoranti. Servono milioni per il restauro dell’Arena, del Teatro Romano e delle altre meraviglie storiche di cui abbonda la città, ma le casse del Comune piangono. Così ecco l’idea: «Cinquanta centesimi sul menu sarebbero una cifra irrisoria per il turista, che sarebbe ben felice di contribuire alla conservazione di un patrimonio storico e architettonico come quello di Verona», garantisce Di Dio.

Le dieci migliori mete turistiche europee in cui volare tra cui Praga, Firenze e Lisbona

Migliori mete turistiche europee in cui volare

Le dieci migliori mete turistiche europee in cui volare sono state scelte dal prestigioso sitoEuropean Consumers Choice, che ogni anno chiede ai viaggiatori di tutta Europa di stilare una classifica delle migliori destinazioni del continente in cui viaggiare in aereo: così nasce la classificaEuropean Travellers Choice, che ci dà preziosi consigli sulle città imperdibili da visitare nel vecchio continente. Nella classifica troviamo ben due città portoghesi, Porto e Lisbona, ma anche capitali dell’Europa centrale come BerlinoViennaPraga e Budapest, e non ci sorprendiamo troppo di trovare anche una splendida città italiana.
Le sorprese invece arrivano con Dubrovnik, città che giace sulla costa della Croazia, molto famosa per il suo centro storico e per essere diventata una frequentatissima località balneare, e conBruxelles ed Edimburgo, due splendide città europee che spesso sono dimenticate dai flussi turistici, che tendono a preferire le più classiche capitali. Ma come vedremo, ognuna di queste città merita di essere visitata per caratteristiche uniche ed affascinanti.

Dal Demanio al Comune, Otranto acquisisce Castello e Faro

faro Palascìa e Castello Aragonese

OTRANTO (LE) - Il Sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, ha sottoscritto l’accordo di valorizzazione propedeutico all’acquisizione a titolo gratuito da parte del Comune di Otranto, del Castello Aragonese e del Faro di Palascìa, oggi di proprietà dell’Agenzia del Demanio.
Un importante traguardo raggiunto per il Comune di Otranto nel percorso avviato sin dal 2011, quando si decise di sfruttare le previsioni del Decreto Legislativo 85/2010 relativo al trasferimento dei beni demaniali.

TEATRO DUSE – BOLOGNA: è nata ASSOTEATRO

TEATRO DUSE – BOLOGNA: è nata ASSOTEATRO

Lo scopo di Assoteatro, neonata associazione, è quello di rappresentare le varie realtà del teatro privato su tutto il territorio nazionale, di catalizzare tutte le forze in campo – produzione, distribuzione, esercizio – e di porsi come interlocutore unico per le istituzioni sia a livello nazionale sia a livello locale. Un obiettivo che per ora è stato centrato in pieno dall'associazione, i cui portavoce provvisori sono Pietro Longhi e Ivaldo Vernelli.
Numerosi gli interventi durante l’assemblea volta a raccogliere adesioni e presentare il progetto, da Walter Mramor a Massimo Mezzetti, assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, da Brunilde Di Giovanni e Giovanni Vernassa, Tato Russo, Danilo Staiti, il prof. Michele Trimarchi, Ruggero Sintoni, Massimo Gramigni, Giulio Baffi.
L’apertura dell’Assemblea affidata a Walter Mramor, presidente del Teatro Duse, ha subito focalizzato l’attenzione sulla questione: “Sono tempi difficili per il panorama culturale nazionale, questa situazione è aggravata dalla crisi di consenso che spesso colpisce la cultura, non considerata come elemento essenziale di una coscienza civica fondata sui valori quali la partecipazione informata, l’approfondimento e il pensiero critico. E’ necessario rifiutare l’idea della cultura come costo improduttivo da tagliare, in nome di un malinteso concetto del risparmio: al contrario credere fermamente che il futuro del nostro paese dipenda dalla centralità accordate dall’ investimento culturale. In questa ottica va letto l’impegno di Assoteatro: rappresentare e restituire dignità al Teatro privato che costituisce l’ossatura e la parte più vitale del teatro italiano.”

Miniera di sale di Wieliczka in Polonia: una meraviglia sotterranea Patrimonio UNESCO

Miniera di sale di Wieliczka in Polonia
L’incredibile miniera di sale di Wieliczka, in Polonia, si trova nell’area metropolitana di Cracovia, è una delle più spettacolari attrazioni turistiche che il paese ha da offrire: la miniera è stata inserita nelPatrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1978, e proclamata Monumento Storico dal Presidente della Repubblica polacca nel 1994, e una delle attrattive che richiamano più turisti è la cattedrale al suo interno. Essa è stata costruita dai minatori nel corso dei secoli, e contiene rappresentazioni di momenti salienti della Bibbia come l’Ultima Cena, la crocifissione di Cristo e la sua apparizione agli apostoli, tutte rigorosamente scolpite nel sale. E di sale sono fatti anche i candelabri e i paramenti sacri, ma anche altre tre cappelle e decine di statue, che regalano ai visitatori una vista spettacolare a 135 metri sotto terra.

La grande bellezza



La grande bellezza - Programmazione del Film a Latina
Jap Gambardella, un giornalista di 65 anni, è un uomo professionalmente affermato, di un fascino senza tempo, che con il suo lavoro racconta i vari aspetti di una città bella e complessa come Roma, muovendosi tra cultura alta e mondanità. Una Roma bella e degradata, fatta di potenti, presenzialisti, immobiliaristi e contesse, ma anche di masse di turisti in goda per ammirare i monumenti di un'antichità decadente.


Ecomusei, proposta di legge dei consiglieri Forte e Giancola


Ecomusei, proposta legge consiglieri Forte e Giancola
I due consiglieri pontini hanno avanzato la proposta per l'istituzione degli Ecomusei nel Lazio sostenuti anche dall' Ecomuseo dell'Agro Pontino


Ecomusei, proposta legge consiglieri Forte e Giancola
Un passo avanti verso la creazione di un sistema organizzato di ecomusei.
L’importante azione è stata portata avanti dai consiglieri regionali pontini  Enrico Forte (PD) e  Rosa Giancola (Per il Lazio) che hanno presentato, supportati dall’associazione “Ecomuseo dell’Agro Pontino nuova Mater Matuta onlus”, una proposta di legge per l’istituzione degli Ecomusei del Lazio.
L’idea prende come riferimento la Convenzione Europea del paesaggio sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000 da tutti i Capi di Stato e di Governo dei paesi dell’Unione Europea, adottata successivamente dal Consiglio d’Europa e infine ratificata dal Parlamento italiano nel 2006. “Il Lazio però – spiegano i due consiglieri -, diversamente da altre regioni d’Italia, non ha ancora recepito e  tramutato in legge tale convenzione sebbene esistano già sul territorio associazioni ecomuseali create in modo spontaneo e volontario che potrebbero esservi inserite”.

Formia, consegna delle torri di Mola e Maranola „Formia, la Provincia consegna le antiche torri di Mola e Maranola


Formia, consegna delle torri di Mola e Maranola
Con una cerimonia, il presidente della Provincia, consegnerà ufficialmente al Comune di Formia i due complessi monumentali

Formia, consegna delle torri di Mola e Maranola
Giornata importante quella di domani per la città di Formia. Con una cerimonia, a cui prenderà parte anche il sindaco Forte e che avrà inizio alle 9.30 presso la Torre di Mola (via A. Tosti, 72), il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani consegnerà ufficialmente al Comune di Formia i complessi monumentali denominati “Antica Torre di Mola e di Maranola”

Potrebbe interessarti:http://www.latinatoday.it/cronaca/consegna-torri-mola-maranola-formia-14-novembre-2012.html
Seguici su Facebook:https://www.facebook.com/pages/LatinaToday/128888647217934

Ora della Terra Latina 23 marzo 2013 „Torna L’Ora della Terra: luci spente su case, piazze e monumenti



Ora della Terra Latina 23 marzo 2013
Iniziativa mondiale di WWF contro il cambiamento climatico. In provincia al buio per un'ora Itri, Terracina, SS Cosma e Damiano, Sezze e Ponza


Ora della Terra Latina 23 marzo 2013
Luci spente per un’ora. Un segnale simbolico ma carico di significato che dimostra come partendo da piccoli gesti si può contribuire a fare qualcosa di grande.

Lotta al tumore, anche la torre comunale si tinge di rosa


Lotta ai tumori, il Comune partecipa a "Monumenti di rosa"
Di Giorgi ha aderito all'iniziativa "Monumenti di Rosa" illuminando con lampadine colorate il palazzo del governo. Accese oggi, le luci riscalderanno il cuore della città fino al 31 ottobre


Lotta ai tumori, il Comune partecipa a "Monumenti di rosa"
Ottobre è il mese della sensibilizzazione alla prevenzione e alla lotta contro il tumore al seno, e in occasione della XVIII campagna “Nastro Rosa”, il Comune di Latina, in collaborazione con la Lilt sezione di Latina, ha deciso di aderire all’iniziativa “Monumenti di Rosa” illuminando con lampadine di colore rosa la torre comunale di piazza del Popolo.

Cisterna, Palazzo Caetani “Meraviglia Italiana”: tra le 1000 da visitare“


Cisterna, Palazzo Caetani "Meraviglia Italiana"
Il complesso monumentale ha ottenuto l’annunciato riconoscimento, il “bollino” di Meraviglia Italiana tramite il progetto del Forum Nazionale dei Giovani


Cisterna, Palazzo Caetani "Meraviglia Italiana"

E’ ufficiale, il complesso monumentale di Palazzo Caetani di Cisterna è una “Meraviglia Italiana”.
Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Antonello Merolla e Alberto Ceri, promotore della candidatura dello storico edificio al concorso, hanno ricevuto l’annunciato riconoscimento, il “bollino” di Meraviglia Italiana.
L’iniziativa, nata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, mira a realizzare un itinerario con un alto impatto storico culturale, attraverso la selezione di 1000 tra le meraviglie italiane individuate tra siti paesaggistici, manifestazioni di carattere culturale segnalate da giovani e che, se ritenuto meritevoli, potranno annoverare il bollino “Meraviglia Italiana”, essere promosse all’interno dell’omonimo sito internet e prossimamente rientrare in uno strutturato itinerario storico-turistico.

Formia, la Provincia consegna le antiche torri di Mola e Maranola“


Formia, consegna delle torri di Mola e Maranola
Con una cerimonia, il presidente della Provincia, consegnerà ufficialmente al Comune di Formia i due complessi monumentali

Formia, consegna delle torri di Mola e Maranola
Giornata importante quella di domani per la città di Formia. Con una cerimonia, a cui prenderà parte anche il sindaco Forte e che avrà inizio alle 9.30 presso la Torre di Mola (via A. Tosti, 72), il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani consegnerà ufficialmente al Comune di Formia i complessi monumentali denominati “Antica Torre di Mola e di Maranola”

Potrebbe interessarti:http://www.latinatoday.it/cronaca/consegna-torri-mola-maranola-formia-14-novembre-2012.html
Seguici su Facebook:https://www.facebook.com/pages/LatinaToday/128888647217934

mercoledì 19 giugno 2013

Formia, consegnate torri di Mola e Maranola „Torre di Mola e di Maranola, complesso riconsegnato a Formia“


Formia, consegnate torri di Mola e Maranola
Cerimonia ufficiale questa mattina con cui il presidente della Provincia ha riconsegnato il complesso a Formia, luogo simbolo della città ed importante per la storia del Paese
Formia, consegnate torri di Mola e Maranola
È  di nuovo patrimonio del Comune. Con una cerimonia ufficiale questa mattina la Provincia di Latina ha restituito alla Città di Formia l’importante complesso monumentale dell’Antica Torre di Mola e della Torre di Maranola.
“La Provincia di Latina restituisce alla Città di Formia il suo luogo simbolo, la Torre di Mola, un complesso monumentale importante anche per la nostra storia Patria - sostiene il presidente Armando Cusani -. Qui, infatti, si sono svolti episodi e battaglie fondamentali per l’unità nazionale, per questo la Torre di Mola non è soltanto un simbolo di Formia, ma anche della Provincia di Latina e d’Italia”.
“Devo dire che nel perseguire l’opera di restauro di questi luoghi, Michele Forte, ha messo in gioco se stesso e il suo amore per la città, la voglia di rappresentare la comunità, anche al di là degli interessi comuni generali, perché è un uomo di altri tempi che ha a cuore la rappresentanza pubblica”.

Fondi, restaurato Palazzo Caetani „Fondi, apre al pubblico il museo di Palazzo Caetanei e del Passetto



Fondi, restaurato Palazzo Caetani
Il restauro del complesso architettonico più imponente del basso Lazio finanziato dalla Regione. Inaugurati gli appartamenti di Giulia Gonzaga Colonna, la camera di Onorato II

Fondi, restaurato Palazzo Caetani

Oggi apre al pubblico il circuito museale di Palazzo Caetani e del Passetto del Conte a Fondi. Il completamento del restauro del complesso architettonico più imponente del basso Lazio è stato finanziato dall'assessorato all'Ambiente della Regione Lazio e realizzato dal Parco Regionale dei Monti Ausoni, dal Parco Regionale dei Monti Aurunci e dal Coordinamento Creia Regione Lazio.

domenica 16 giugno 2013

Vietata ai diabetici: è l’arte del nordirlandese Brendan Jamison, che riproduce monumenti storici in zollette di zucchero. E dopo un passaggio al MoMA approda a Pechino, con una dolcissima Muraglia Cinese

La Grande Muraglia Cinese in zucchero - photo Brendan Jameson

Arte vera e propria o eccentrica bizzarria? Acrobatico artigianato o matura operazione culturale? Come spesso accade nei confronti di operazioni che esaltano eccezionali manualità ma non palesano particolari profondità concettuali, la nobile etichetta diopera d’arte rischia di scollarsi. Sono arte in senso stretto o puro divertissement le architetture di Brendan Jamison (Belfast, 1979)? In terra d’Albione si propende per la prima ipotesi: ingresso alla Royal British Society of Sculptors, partecipazione al London Festival of Architecture, pezzi all’incanto da Sotheby’s per l’eccentrico scultore che da una decina d’anni a questa parte ha scelto di concentrare la propria attenzione sullo zucchero, medium favorito a cera, bronzo ed altri materiali usati nel corso della sua giovane carriera. Il glucosio diventa inedito strumento per la riproduzione, fedele, di monumenti più e meno celebri; storica la replica della Tate Modern e quella della porta al numero 10 di Downing Street, installata proprio davanti alla residenza ufficiale del premier britannico: decine di migliaia le zollette usate per montare, un pezzo alla volta, copie di fedeltà quasi fotografica. Dopo un passaggio al MoMA per il progetto A book about death, Jamison punta a conquistare anche l’Oriente: sono 12mila i cubetti che assembla alla Ku Gallery di Pechino, nella ricostruzione di un frammento di Muraglia Cinese, pezzo forte di una collettiva dal programmatico titolo di Walls and Borders. Ma perché proprio lo zucchero? Jamison ne ama la sorprendente duttilità plastica e la modellazione delle forme che nasce dal battere della luce sui cristalli; c’è poi un riferimento concettuale alla contemplazione del proprio vissuto, nell’innegabile e dichiarato sguardo a simboli della sfera infantile. Da parte di un artista che non ha pudori a dichiarare di quanto amava, da bambino, giocare con i mattoncini Lego. Con candore davvero zuccherino.

Pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Legambiente: “Ottima notizia“

Fori-Imperiali

“La pedonalizzazione dei Fori Imperiali annunciata dal neo sindaco di Roma Ignazio Marino per il 15 agosto è una bellissima notizia, un sogno che finalmente diventa realtà e che segna svolta importante per una città che quotidianamente è soffocata dal traffico, dallo smog e dalla sosta selvaggia – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – La Capitale ha un urgente bisogno di tornare a respirare e di riappropriarsi delle sue bellezze e dei suoi monumenti storici. In questi anni Legambiente si è battuta per la chiusura al traffico dei Fori, ribadendo con forza che un centro storico e un patrimonio archeologico come quello del Colosseo, simbolo di Roma, monumento più amato dagli italiani e il più visitato, non merita di essere degradato al ruolo di spartitraffico. La pedonalizzazione dei Fori non deve, dunque, essere intesa come un punto di arrivo ma di partenza per continuare a ridisegnare la mobilità urbana e accrescere tra i cittadini la voglia di muoversi, all’interno della città, in maniera più sostenibile come andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici”.

Berlino, Stella ricostruisce la storia

La porta di Brandeburgo, a Berlino.

L'architetto vicentino chiamato a ridisegnare il castello degli Hohenzollern, simbolo della Germania militarista.


La posa della prima pietra di un grande progetto urbanistico si trascina spesso dietro un po' di retorica. Se poi il grande progetto riguarda la ricostruzione di un castello prussiano nel cuore della vecchia capitale del Reich, il rischio è quasi inevitabile.
VIA ALLA RICOSTRUZIONE. Berlino ha cominciato ufficialmente il 12 maggio la ricostruzione dello Stadtschloss, la residenza cittadina degli Hohenzollern, edificata nel 1442 per i marchesi del Brandeburgo, poi ampliata e trasformata nel 700 in dimora reale per Federico I di Prussia, quindi danneggiata dalle bombe della Seconda guerra mondiale e, infine, demolita dal regime della Ddr nel 1950, perché simbolo della Germania militarista.
Al suo posto, Erich Honecker fece costruire il palazzo della Repubblica, un grande edificio in stile realsocialista, a sua volta abbattuto dopo la riunificazione perché zeppo di amianto.
MEMORIA STORICA. In cinque anni verrà così riempito l'ultimo grande vuoto nel centro storico di Berlino, alla fine del viale Unter den Linden, tra il Duomo e l'isola dei musei.
In controtendenza rispetto alla ventata avveniristica che ha accompagnato la riurbanizzazione della capitale dopo la caduta del Muro, in questo caso si è deciso di recuperare un pezzo della memoria storica della città: nessun edificio ultramoderno ma la reinterpretazione di un palazzo storico, adattato alle esigenze di una Repubblica senza più imperatori.